Il segreto di Sissi - Emily Pigozzi

Il segreto di Sissi - Emily Pigozzi

Ho scoperto Emily Pigozzi e i suoi romanzi grazie a voi: una cliente ha scelto di regalarle una mia creazione personalizzata dedicata  al suo libro “Il segreto di Sissi”.

Sono una grande appassionata di Elisabetta di  Baviera, della sua storia e personalità e  voluto immediatamente leggere il suo romanzo, rimanendone affascinata.

Ora che finalmente sta per diventare disponibile una intera collezione di gioielli e accessori dedicata a lei, ho pensato immediatamente a Emily ed eccoci qua. Cominciamo con una domanda che mi sono fatta spesso, anche grazie a voi.

Perchè secondo te la figura di Sissi è ancora oggi così amata? Lo stereotipo della principessa felice raccontato dai (meravigliosi) film anni 50 è ormai stato superato, sappiamo che la realtà è stata ben diversa, allora perché subiamo ancora così prepotentemente il suo fascino?

Sissi è sicuramente così amata anche perché subiamo il fascino della favola, e in parte questo è dovuto ai film, ma non solo.

Negli anni molti di noi hanno avuto modo di scoprire almeno in parte la vera Sissi, che era molto diversa da quella che ci hanno proposto i film di Marischka: meno sognante, più reale e anche piena di difetti.



Nonostante questo, il suo fascino è rimasto immutato, proprio per la sua imperfezione che la rende una figura di donna estremamente moderna e vicina a noi, con tutti I suoi difetti e le sue paure. Ci ritroviamo a subire il fascino di una favola imperfetta, che in realtà è ancora tutta da scoprire: la ragazza ingenua  trascinata in un matrimonio di cui non aveva nemmeno consapevolezza, come si usava all'epoca, che diventerà una donna adulta che perde un figlio, una donna tormentata, tradita, insoddisfatta, malata. Una gamma di sentimenti e di tormenti che non possono che conquistarci.


 
2 Il libro è ambientato nel 1874, dopo 20 anni dall’incontro con Frantz, quando Sissi vive di fatto in Ungheria. Come mai hai scelto di prendere in considerazione quel periodo particolare della sua vita?

Ho deciso di prendere in considerazione questo periodo perché io mi ha sempre colpito la vicenda realmente accaduta del domino giallo.

Puoi anticiparci qualcosa di questo episodio per chi deve ancora leggere il tuo romanzo?

A un ballo in maschera, Sissi partecipa sotto mentite spoglie mascherata da  domino, totalmente irriconoscibile, e incontra per caso un uomo con cui trascorre la serata chiacchierando. Si crea una strana alchimia tra di loro: si rubano quasi le parole, condividono gli stessi autori preferiti, lo stesso poeta preferito, Heinrich Heine.

Una sorta di magia che però dura lo spazio di una sera, perché, in un episodio che sembra rubato a una favola, Sissi scappa mentre lui cerca di strapparle la maschera. La cameriera Ida la porterà via quasi a forza e Elisabetta si dileguerà su una carrozza nella notte.

Qualche giorno dopo, il giovane funzionario ministeriale, anche lui appartenente alla piccola nobiltà, riceverà una lettera firmata Gabriella (il nome falso con cui Sissi si era presentata). Questa corrispondenza continuerà per 12 anni, con intervalli più o meno lunghi: Sissi nelle sue lettere sarà misteriosa e sibillina, giocando anche con lui, che al contrario le invia poesie e sonetti.

Lui nel tempo avrà il sentore che si tratti di una figura in vista, forse anche l'imperatrice, perché un giorno si incroceranno mentre lei è in carrozza e ci sarà uno sguardo particolare tra loro.

Ma la certezza della vera identità di Gabriella l'avrà solo quando il primo biografo di Sissi, negli anni 30 del 900, lo raggiungerà ormai ottantenne e gli svelerà quello che lui in un certo senso ha sempre saputo.

In questo caso realtà supera veramente la fantasia e anche il romanzo più bello, eppure non ne ho mai sentito parlare in nessun film, in nessun'opera dedicata a lei.
C'è solo un altro libro che lo nomina ma è piuttosto datato: spesso i biografi accennano questo episodio ma non ci si soffermano particolarmente, io invece la trovo incredibilmente affascinante

Sissi a questo punto  della sua vita è già disillusa, non più la ragazzina piena di sogni e di fantasie che i film ci fanno vedere, ma una donna matura, provata dalla vita e dalle esperienze, profondamente amareggiata. Ho voluto toglierla dalla dimensione di fiaba che tutti conoscono e renderla reale, tridimensionale, vicina anche a quelle che tante volte sono le nostre paure.

In questo episodio del Domino Giallo, noi troviamo la sua insoddisfazione, perché vediamo una donna in fuga dalla realtà in ogni modo possibile, con viaggi reali, viaggi immaginari, cercando in ogni modo per evadere da una realtà che non la rispecchia, che l’ha delusa, che le pesa come un macigno.
 
Conseguentemente impariamo a conoscere una figura complessa, innamorata di una terra che si è scelta, che  non ha più illusioni sul suo matrimonio. Una donna che ha costruito negli anni il culto della bellezza, perché è una delle poche cose che la rende sicura di sé, e diventata nonna improvvisamente si sente invecchiare.

In questo ballo si crea veramente una situazione fiabesca, un turbine di eventi, di emozioni che culminano nella scelta per gioco di un uomo a un ballo,  che però diventerà una figura importante nella sua vita per quello che rappresenta. Un'evasione, un desiderio di essere un'altra persona, di costruire un'altra realtà parallela a quella che è costretta a vivere. 

3 Nel libro si trovano dettagli che denotano una ricerca storica molto approfondita. Come hai affrontato la stesura del libro sotto questo punto di vista?

Il libro è nato in maniera abbastanza istintiva, però in due fasi. La prima fase ha riguardato solo il racconto del ballo, e infatti si intitolava Il Domino Giallo, che ho scritto per me e che poi ho lasciato da parte. Dopodiché c'è stato il desiderio di renderla un'opera più complessa, anche grazie alle varie fiction che sono uscite negli anni passati e che hanno riportato in auge il personaggio di Sissi .

Volevo mostrare a tutti questa Sissi a me così cara, allo stesso tempo però non volevo romanzare troppo. 
Quindi ho deciso di inserire dei personaggi inventati che mi dessero l'opportunità non solo di sviluppare una storia d'amore, essendo comunque io un'autrice di romanzi rosa femminili, ma anche di guardare Sissi dall'esterno.

Mi serviva una figura che ci accompagnasse nelle sue stanze e ce la mostrasse con un occhio innocente, privo di pregiudizi, ma allo stesso tempo vicino, coinvolto. Edith è una Sissi speculare, una ragazza che come lei non si sente al suo posto, giovane, con un grande bisogno di evadere, di vivere e di essere amata.
All'inizio la odia, la teme perché vede questa figura bellissima che potrebbe portarle via quello che lei ha finalmente dopo tanto tempo ritrovato, cioè una casa. La sua nuova casa è infatti il castello di Gödöllő dove lei arriva una mattina d'inverno semi-svenuta dopo essere stata abbandonata dallo zio perché ha una bocca in più da sfamare (come nelle favole).

Verrà accolta e salvata dal personale di servizio, ma c'è una figura che incombe, la regina (amava farsi chiamare regina, perché era il titolo che riconosceva quello di regina d'Ungheria, l'unico che desiderasse veramente) e che potrebbe, le dicono chiaramente I domestici, dover decidere del suo destino, cioè mandarla via. Sissi non è in Ungheria al momento del suo arrivo, e quindi Edith sviluppa una sorta di odio che poi però diventerà venerazione e amore.


 
Una fascinazione simile a quella che  molti di noi subiscono riguardo Sissi, una  donna così imperfetta, ma poetica sotto tutti i punti di vista. Non dimentichiamoci che Sissi era anche una poetessa dilettante. Nel libro sono confluite poi in realtà tutte le mie letture che ho fatto nel corso della vita riguardo a Sissi. Mi sono accorta di avere moltissimo da raccontare di lei, e pur rispettando i fatti storici, ho lasciato confluire nella storia proprio quello che io sento per lei la mia Sissi e come io la vedo.

Chiaramente non posso essere presuntuosa e dire è come lei era in realtà, però ho cercato di rendere appunto questa figura sfaccettata con una personalità molto forte e imperfetta.

4 Nel romanzo c’è un altro personaggio molto importante che è frutto della tua fantasia, Edith, la cui vita si intreccia inaspettatamente a quella di Sissi. Da dove nasce e come si è evoluto?

Come dicevo, Edith è nata proprio per il desiderio di mostrarci da vicino Sissi.

È un po' personaggio un po' fiabesco, una ragazza gitana, che si rifà in realtà, si ispira alle figure ungheresi di cui Sissi sia circondata da un certo momento in poi della sua vita. Lei inizialmente da giovane, come vediamo anche nei film tutto sommato in questo fedeli alla realtà, viene circondata da dame scelte dalla suocera, quindi un po' arcigne, di alta nobiltà austriaca con le quali lei non si trova bene.

Crescendo e acquisendo maggiore sicurezza, e soprattutto successivamente alla morte della suocera, sostituirà tutte queste figure con delle persone a lei molto più gradite. Saranno quindi quasi tutte  figure ungheresi, proprio perché sentirà una grande affinità con questo popolo e con la vita in Ungheria.

Aveva cominciato a subirne il fascino grazie a un professore ingaggiato per insegnarle l'ungherese, all'epoca del matrimonio  con Frantz : non era stata educata come una futura imperatrice, quindi c'era bisogno di correre ai ripari .Questo professore apparteneva al fronte dei rivoluzionari, dei passionari dell'Ungheria, ed era riuscito a farla innamorare della sua terra e questo amore Sissi l'avrebbe portato avanti per tutta la vita.
 
Edith è ispirata anche ad alcune figure realmente esistite, come quella di Ida Ferenczy, una ragazza di piccola nobiltà ungherese. Sissi aveva chiesto un elenco di dame tra le quali scegliere una lettrice,  una sorta di piccola dama di compagnia che leggesse per lei e qualcuno aveva inserito il nome di questa Ida. Le altre dame erano tutte molto più nobili, molto più degne (per i dettami di allora) di entrare a far parte della corte. Ida no, è una piccola nobildonna di campagna, è molto giovane ma non ha un marito, non è stata considerata "abbastanza" per preoccuparsi di trovarle un marito.
Sissi sentirà subito un grandissimo feeling con lei, la terrà accanto a sé per tutta la vita e quindi anche Edith mi ricorda un po' Ida.

Indubbiamente Edith è una figura che ho voluto rendere un po' fiabesca, appunto ripeto il topos così come si diceva, dell'orfanella sperduta che inizialmente non parla, dalle origini misteriose che poi scopriremo nel corso del romanzo.



Sissi non vuole sfruttarla, ma  la considera "una cosa sua", come molte altre cose, e quindi la utilizza anche per I suoi scopi. Ecco io ho sostituito in questo caso Edith alla figura di Ida quando si tratta di scambiarsi le lettere di Fritz Packer, l'uomo misterioso che si conoscerà al ballo di martedì grasso. Quindi diciamo che ho intrecciato in questo modo la realtà alla fantasia.


5 So che a dicembre hai fatto un viaggio che ha incluso anche l’Ungheria e in particolare   il palazzo reale di Gödöllő, residenza preferita di Sissi dal 1867, che appare ovviamente anche nel romanzo. Quali emozioni hai provato?

Io amo moltissimo viaggiare e  ho visitato moltissimi dei luoghi di Sissi, dal palazzo dove è nata a Monaco, alla sua tomba naturalmente, a Hofburg dove ha vissuto suo malgrado (perché il palazzo che lei meno amava) e Schönbrunn. 

Mi mancava Gödöllő e quindi in occasione di un viaggio a Budapest sono andata a visitarlo: è stato bellissimo come sempre perché è una sensazione quasi di incredulità quella di poter essere in questi luoghi che sono stati teatro delle mie storie.
 
 Mi è dispiaciuto non averlo visitato prima, in realtà, perché io nei miei libri cerco sempre di dare tridimensionalità ai luoghi. Racconto di quelli dove sono stata, perché riesco a rendere l'odore, le sensazioni, I dintorni, I profumi, un'esperienza immersiva come quella che ho avuto io e che cerco di trasferire alle lettrici. 

(Trovate dei video dei suoi viaggi nei profili social di Emily!)


 
6 Questo è il tuo primo romanzo storico. È stata una esperienza diversa dalla scrittura dei libri precedenti?

Io amo molto i romanzi storici, sono sempre stati miei preferiti in assoluto da lettrice. Mi piacciono molto anche I romanzi dove la contemporaneità si fonda alla storia. Il mio romanzo precedente con Sperling, La trama dei sogni, è un primo esperimento di romanzo storico: in parte è ambientato ai giorni nostri e in parte durante la prima guerra mondiale. Con mia grande sorpresa, quando questo romanzo è uscito, la parte storica è stata accolta in maniera entusiastica da tutte le lettrici, quasi più di quella contemporanea, cosa che non mi aspettavo.

Questo mi ha dato il coraggio di scrivere finalmente un romanzo totalmente storico, una cosa che mi faceva molta paura, perché poi io ci tengo moltissimo a essere precisa con le date e in generale a risultare credibile.

Ho cercato di approcciarmi alla storia con il massimo rispetto, omettendo cose di cui magari non ero sicura e cercando di avvicinarmi con molta delicatezza a questo genere, che sicuramente è difficile ma anche molto emozionante.

7 Il romanzo di Sissi è uscito nel 2022, e da pochi mesi invece troviamo nelle librerie Unveiled : D'Ombra e di Tempesta. Raccontaci qualcosa di più di questa ultima uscita!

Unveiled è un romanzo che ho scritto un po' di anni fa, anche lui era rimasto nel cassetto, ma finalmente mi sono decisa a pubblicarlo. Anche qui emerge il mio grande amore per la storia, perché, anche se è una storia contemporanea, le vicende dei protagonisti, che vivono in Cornovaglia, si legano al mistero di una nobildonna vissuta all'epoca di Enrico VIII, che ha lanciato una maledizione.

In realtà la nobildonna ha lasciato alcuni indizi e alcune cose molto importanti (che verranno scoperte nel corso del romanzo) in questo vecchio maniero che verrà ereditato da una ragazza italiana di origini inglesi. Nel frattempo nascerà una storia d'amore travolgente con un soldato misterioso, con un sindrome da stress post-traumatico, ferito, con molti problemi. I due si ritroveranno a dover gestire l'eredità e i misteri legati al castello e a un casato ormai in rovina.

Ho scritto una storia contemporanea, in cui emerge la mia passione per la storia perché per me il passato è parte di noi, noi siamo quello che siamo anche grazie al nostro passato.

Un passato non solo nostro che può essere quello della nostra famiglia, della storia che ci ha forgiato nei secoli e questo mi piace sempre molto ritrovarlo, il fatto che il passato non debba andare perduto nei nostri ricordi e nel nostro cuore.

 

Ringrazio Emily per questa interessantissima chiacchierata, è stata capace con le sue parole (qui come nel romanzo), di farci scoprire una Sissi nuova, ma altrettanto amata.

Torna al blog

Lascia un commento

Si prega di notare che, prima di essere pubblicati, i commenti devono essere approvati.