Interviste Impossibili- Louisa May Alcott ed Ellen Emerson
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“L'unico modo di avere un amico è di esserlo.”
Ralph Waldo Emerson.
Sono di nuovo nel passato, stavolta eccomi a Concord.
Sarà stata la lettura del romanzo “ Louisa ed Ellen” di Francesca Tamani, edito dalla Kriss Edizioni, a condurmi in questo luogo e in questa epoca?
(foto di @sgranocchialibri)
I calendari dicono che si tratti del 1852, e quando lo scopro il mio primo pensiero va a Louisa May Alcott.
L’ho amata visceralmente fin dalla prima lettura di Piccole Donne, in tenerissima età, per poi scoprire, crescendo. che la mia scrittrice del cuore era anche una donna forte e indipendente, che scriveva romanzi gotici sotto pseudonimo e soprattutto aveva sempre scelto di percorrere la strada meno battuta, assumendosi l’onere di tutte le difficoltà e i dolori che questo comportava. In cuor mio, ne sono stata sempre convinta, assaporando ogni istante.
(foto di @francescatamani)
Mi trovo proprio qui! Davanti ad Orchard House, la casa nella quale visse con le sue amate sorelle, ora divenuta un museo, un luogo che conosco bene dalle foto del sito e che ho sempre sognato di visitare.
Mi avvicino e sento due voci femminili chiacchierare in modo sommesso tuttavia esprimono una certa gioiosità. Così senza concedermi esitazioni, busso.
Chi mi apre la porta ha l’aria particolarmente dolce e delicata, non sembra essere Louisa. Ricordo bene le sue foto e questa donna è decisamente diversa nell’aspetto: capelli chiari, compita, quasi materna.
Mi presento, spiego che sono una giornalista -i l mantello per fortuna copre i miei abiti moderni - e all’idea di una giornalista donna il volto della sconosciuta si illumina:
“Louisa Louisa, una giornalista donna- ed è qui per te!”
E in pochi istanti mi ritrovo in salotto con una figura femminile dall’aria pratica ed energica che- lei sì- ha tutta l’aria di essere Louisa May Alcott e la donna che mi ha fatto entrare penso che potrebbe essere una delle sorelle Alcott, ma mi sbaglio.
Si tratta di Ellen Emerson, figlia dello scrittore Ralph Waldo Emerson, e sembra davvero di casa. Con me è molto amichevole tanto che per rompere il ghiaccio mi dice che sono arrivata al momento giusto – stavano infatti parlando della cara, vecchia Europa.
Care Louisa ed Ellen, mi è parso di udire che steste parlando dei vostri viaggi nel vecchio continente. Ma ditemi, avete viaggiato insieme? – ricordo di un viaggio di Louisa in Europa come chaperon di una nobildonna e di un suo presunto amore incontrato proprio lì- ma non ricordo di aver letto di Ellen. Infatti, quest’ ultima, mi smentisce ridendo:
“No, no “ Ellen scuote la testa e prende la parola “abbiamo viaggiato in periodi diversi e in modalità molto diverse” e scocca uno sguardo quasi malizioso a Louisa che- incredibilmente- arrossisce. Ellen prosegue “ Io e Louise ci siamo avvicendate nella partenza verso le affascinanti e romantiche capitali europee. Louisa è partita per prima, e una volta in Svizzera dove era impegnata in qualità di dama di compagnia, trascorse qualche tempo a Parigi in compagnia del “ suo “ Ladis. Il suo viaggio durò circa un anno. Poi toccò a me. Partii per un lungo viaggio con mio padre. il nostro itinerario toccò varie tappe, la più emozionante fu la crociera sul Nilo! Tuttavia, nonostante la distanza, il rapporto tra noi due non venne mai meno poiché la corrispondenza fu sempre fitta e costante”
Non posso fare a meno di guardare queste due donne con ammirazione. Non sono mogli e madri- la cosa più importante per la società, soprattutto a quei tempi- ma sono felici e soprattutto complici, senza ombra di giudizio o invidia l’una per l’altra. Sospiro.
Non ricordo di avere mai vissuto una amicizia del genere.
E non posso fare a meno di farglielo notare “Sembrate cosi complici…vi conoscete da molto?” Scoppiano a ridere perché la domanda è effettivamente stupida, poi Louisa risponde seriamente “Ci conosciamo da sempre, come quasi tutti qui a Concord. Una piccola cittadina, i boschi circostanti, la scuola, la Chiesa, il teatro sono i luoghi nei quali siamo cresciute come sorelle. Abbiamo condiviso tutto, dall’attesa per l’arrivo di nuove pubblicazioni nella biblioteca del padre di Ellen, alle prove per gli spettacoli teatrali e i balli, per non parlare delle confidenze e dei segreti che ci uniscono fin da bambine”
E allora mi viene in mente la dedica su un piccolo libricino prezioso scritto da Louisa, il primo, Fiabe floreali:
A Ellen Emerson per la quale sono state immaginate queste fiabe floreali scritte dalla sua amica. L’autrice. Boston, Dec.9, 1854
(foto di @francescatamani)
“ Quella sera, rileggendo la stesura delle fiabe floreali, mi trovavo nella mia soffitta. Un luogo magico che ha un piccolo abbaino, una finestrella che si affaccia sui boschi di Concord. La notte era limpida e la luce della luna illuminava il mio foglio e le bozze del libro. Il mio pensiero andava ai volti dei bambini, alle loro risate, ai giochi e ai luoghi magici che popolavano le mie pagine e la figura di Ellen si stagliava nella mia mente così da ispirarmi al punto da dedicarle questi racconti intrisi di magia.
“Nessuna di voi due è sposata.”
Lo dico come un dato di fatto, senza alcun giudizio ma rendendomi conto che già mentre lo sto dicendo gli occhi di Ellen si velano di malinconia per un istante.
Che stia ripensando alla sua mancata promessa di fidanzamento con Robert?
Louise, invece, assume un piglio ironico:
“ Mia cara, forse lei intende che non siamo sposate con dei gentiluomini? Ah certo che no. Ma abbiamo contratto matrimonio con i grandi personaggi della letteratura, con gli ideali che ci fanno ardere di passione, siamo profondamente e visceralmente legate alle battaglie sociali che portiamo avanti in nome dei diritti delle donne e delle minoranze. Siamo donne moderne in un’epoca ancora piuttosto bigotta. Tuttavia, cara, posso dire di essere divenuta mamma, in modo atipico, come del resto sono stati atipici vari passaggi della mia esistenza. Se avrà modo di leggere il libro che Francesca Tamani ci ha voluto dedicare potrà scoprire i dettagli meno conosciuti di alcuni aspetti della mia vita e dell’amicizia che mi lega ad Ellen con la quale ho condiviso scelte importanti come questa.
Ora devo proprio andare, il mio tempo a Concord è finito, ma mi sono affezionata a queste due donne, alle loro storie coraggiose e complesse. Per un attimo ho paura per loro, che il futuro riservi solo amarezze e rassegnazione cosi dico: “Promettetemi che sarete felici, che non rimpiangerete le scelte fatte finora, e che le prossime saranno altrettanto coraggiose.”
Loro mi prendono le mani e le stringono con affetto e ricambiano il mio augurio e i saluti:
“ Grazie cara, anche noi auguriamo a te Noemi e alla tua cara amica Francesca che nel suo libro ha raccontato con delicatezza tutte le sfumature della nostra amicizia di continuare a vivere con passione, creatività e a non abbandonare mai i vostri sogni.”
Lascio Concord felice di aver potuto conoscere meglio Louisa May Alcott e aver scoperto di questo lato cosi importante della sua vita, l’amicizia con la cara Ellen. Mi mancheranno.
1 commento
Leggere è stato bellissimo e molto emozionante, grazie 👏🏻🥰