Preraffaelliti a Forlì
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Ecco un piccolo riassunto della mia visita alla mostra di Forlì dedicata agli artisti preraffaelliti: sarà un resoconto molto “visivo” perché preferisco lasciar parlare queste opere meravigliose.
Il luogo dove si svolge la mostra è suggestivo: un complesso conventuale molto ampio, con annessa la Chiesa di San Giacomo che è diventata parte integrante dell’esposizione.
Visitandola, ci si rende immediatamente conto di quanto sia una opportunità incredibile per la quantità e soprattutto tipologia di opere e oggetti esposti: pur essendo appassionata da anni di questa corrente, ho scoperto a Forlì artisti e opere di cui ignoravo l’esistenza.
La mostra è così ricca anche perché viene preso in considerazione un lunghissimo periodo storico, tre generazioni di artisti che si susseguono sotto i nostri occhi per incantarci e sedurci. Sono esposti inoltre molti quadri degli artisti italiani ispiratori dei preraffaeliti, esposti lungo il percorso in un dialogo continuo e stimolante: Cimabue e Botticelli per esempio. Personalmente sono rimasta impressionata dalle opere di Lorenzo Lotto e in generale dai colori di queste tele, che nel mio immaginario ricordavo come più tenui ma soprattutto molto più “opache”.
Dopo un paio di stanze mi è sembrato di intravedere in un quadro in lontananza la “mia” regina Vittoria in una donna in abiti medievali, e mi sono data della pazza da sola.
Non so dirvi l’emozione nell’accorgermi, avvicinandomi, che era davvero lei, ritratta insieme ad Alberto, vestiti per una festa in maschera. Il quadro, scelto per simboleggiare l'interesse di quel periodo storico per il medioevo, è un prestito diretto del Re Carlo, infatti appartiene alla sua collezione privata in quanto sovrano.
Ho dedicato la maggior parte del tempo a contemplare i dettagli dei quadri e degli arazzi, specialmente quelli riguardanti la natura, che i preraffaeliti erano maestri a riprodurre e celebrare.
Come vi accennavo, sono esposti anche tantissimi oggetti, tra cui libri, un pianoforte decorato da Edward Burne-Jones e questo progetto per la copertina di un album, che mi ha rapito il cuore, disegnato da Millais ad acquarello e penna.
E poi in un paio di stanze, d'un tratto mi sono trovata davanti tutti i ritratti sconvolgenti di donne bellissime di Rossetti (ma non solo), viste per tanto tempo nei libri di storia dell’arte e per la prima volta dal vivo.
Come Pavonia, intensa e misteriosa.
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Troviamo anche una vasta rappresentazione delle artiste femminili (che nella confraternita erano non solo presenti ma protagoniste), come ovviamente Lizzie Siddal e Evelyn De Morgan.
Uno dei quadri che mi ha colpito di più è stato proprio il suo Flora, di dettagli naturali e dai colori vividi: un tappeto di fiori non solo sul terreno ma anche sull’abito.
Una volta tornata a casa volevo creare qualcosa partendo proprio da questo quadro ma non mi decidevo perché avevo paura di sminuirlo anziché esaltarlo, ma non riuscivo a smettere di pensarci.
Poi (siccome le grandi menti pensano all’unisono :P) una di voi mi ha ordinato degli orecchini con i dettagli di questo quadro, e io ho deciso di creare anche una collana, scegliendo il dettaglio del viso di Flora.
Unico piccolo, grande neo della mostra: l’assenza quasi totale del nostro amato Waterhouse, se non per un quadro. Sicuramente la motivazione sarà legata al fatto che sia un preraffaelita “moderno” (le sue opere sono di inizio 900), ma secondo me avrebbe meritato ben altro spazio.
Se non riuscirete a visitare la mostra, vi consiglio comunque di procurarvi il catalogo, un volume importante a un prezzo relativamente contenuto che ripercorre stanza per stanza, opera per opera tutta la mostra.
Questa visita rimarrà sicuramente nel mio cuore, tanto che ho voluto incastonare in un gioiello anche i biglietti della mostra: con ogni biglietto ho creato ben due collane.
Una coppia di collane l’ho tenuta ovviamente per me come ricordo ma l’altra che vi mostro qui, la trovate nello shop (come i pezzi che avete visto nelle foto precedenti) e ovviamente sono due pezzi unici.
Se qualcuno tra voi ha visitato o visiterà la mostra, aspetto i vostri biglietti per crearci altri gioielli unici.
Spero che questa breve panoramica vi sia piaciuta, spero di visitare presto una altra mostra per potervela raccontare qui ( e, perché no, farvela indossare!)